Oggi Firenze piange la morte di un grande interprete della cucina toscana e italiana, un appassionato, un uomo di cultura e un grande personaggio del capoluogo toscano: Fabio Picchi.
Oggi 25 febbraio 2022, è morto Fabio Picchi, chef del celebre ristorante Cibreo, volto noto di Firenze e della Toscana. Aveva 67 anni e si è spento dopo aver lottato contro un grave male.
Alfiere della cucina regionale, un grande interprete di piatti più famosi. Era lui l’anima del Cibreo, lo storico locale di Sant’Ambrogio, che negli anni ha accolto vip e dove andavano a cena gli altri chef.
Fabio Picchi chi era? Biografia
Nato a Firenze ma di origini livornesi, Fabio Picchi è stato un personaggio appassionato di cultura cinematografica e teatrale, politica, oltre che gastronomica.
Tra gli chef italiani più conosciuti e famosi, che contava anche numerose apparizioni tv, il fiorentino Picchi è stato anche autore di libri che avevano un successo discreto, ma soprattutto coltivava il suo primo amore, il teatro, fin da ragazzo.
Cinema e teatro gli hanno permesso di incontrare prima e sposare poi, la bellissima attrice Maria Cassi.
Con lei nel 2003 fonda e istituisce il Teatro del Sale.
Non contento di soli tre locali, Fabio ha fondato dunque il Teatro del Sale, ospitato in un grande e vecchio magazzino – una sorta di club privato- dove ha una cucina aperta dove i commensali possono guardare mentre mangiano.
Avrai bisogno di un abbonamento (7 € se non sei residente a Firenze o 15 € per i locali) per accedere al club.
Il Teatro come potete immaginare è anche un teatro. La moglie di Fabio, l’attrice Maria Cassi, si esibisce qui ed è anche la direttrice artistica. Lo spazio è aperto per colazione, pranzo e cena. Il cibo viene servito a buffet su un tavolo da portata, dove ci si aiuta, prendendo piccoli assaggi dei vari piatti del giorno. Lascia spazio alle offerte speciali!
Mentre stai cenando, sentirai gli chef urlare dalla cucina quando le specialità del giorno sono pronte. Vai alla finestra della cucina e ti passeranno un piccolo piatto di degustazione. Questo accade più volte durante il pasto.
A colazione, prepareranno foccaccia calda con mortadella come una delle specialità. L’ora di pranzo di solito include carni allo spiedo.
La sera, il buffet viene interrotto per creare lo spazio teatrale per lo spettacolo dopo cena.
Rapidamente abbattono il tavolo del buffet e riorganizzano i tavoli e le sedie per farti godere lo spettacolo.
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Il ristorante di Fabio Picchi: il Cibreo
L’8 settembre 1979 Fabio Picchi inaugura “Cibreo”. Il nome del locale, che si trova a Firenze, riprende quello di un tipico piatto della cucina toscana, anzi fiorentina per la precisione, il Cibreo.
“Non è un caso che il mio ristorante si chiami Cibrèo. Veniva cucinato dalla mia famiglia nelle grandi occasioni e se il cibrèo in fricassea o con i carciofi cucinato da mia madre avanzava, per cena veniva tritato e ‘quella santa donna’ ci guarniva lo sformato di spinaci e parmigiano. Memorabile” – ha spiegato Picchi.
Il cibreo è un piatto semplice, a base di uova e carne, arricchito brodo di carne, salvia, cipolle, creste, fegatini, pollo.
Pare che Caterina de’ Medici amasse così tanto questo gustoso secondo piatto che provò ad esportarlo in Francia, ma questa ricetta – a differenza di altri piatti tipici fiorentini – non attecchì altrove. Si racconta anche che la Regina ne fece una scorpacciata tale da avere una indigestione.
Fabio Picchi tra tv e libri di successo
Fabio diviene famoso anche per le sue apparizioni in tv: su Rai Tre partecipa alla trasmissione Geo, condotta da Sveva Sagramola; sono assai apprezzate dai telespettatori le sue lezioni parlate sulla cucina, che divagano piacevolmente sull’arte del cibo e del preparare da mangiare. Saltuariamente è invitato anche come opinionista alle trasmissione di La7 Piazzapulita, di Corrado Formigli, e L’aria che tira, condotta da Myrta Merlino.
Fabio Picchi ha scritto volumi di ricette e anche romanzi, pubblicati da editori rinomati come Mondadori Electa e Mondadori, tra cui “Passeggiate tra cibo e laica civiltà” (2015) e “Papale Papale” (pubblicato nel 2016).
Ciao Fabio!
Ogni volta che lo vedevo in TV, si capiva la sua passione per la cucina Toscana, senza disprezzare le altre. Persona simpaticissima.
Non abbiamo mai avuto modo di conoscerlo dal vivo, peccato. Rimarrà un nome illustre della cucina e della storia di Firenze.
Rimpiango il fatto di non averlo potuto conoscere. Incarnava la fiorentinita’ come oramai sempre meno persone. Era di origini livornesi ma si sa’ che Livorno fu creata dai fiorentini. Un abbraccio alla sua famiglia.
Uno chef che quando parlava di panzanella, presentava questo semplice e povero cibo, come se fosse stato il piu’ prelibato e gustoso che si potesse desiderare. Pace all’anima sua…
PERSONA MOLTO CARISMATICO SOPRATTUTTO QUANDO ESPRIMEVA I SUOI CONCETTI NELL’AMBITO DELLE RICETTE CULINARIE MOLTO ESPRESSIVE.
Abbiamo conosciuto Fabio attraverso il programma Geo e siamo stati colpiti dal suo entusiasmo e dalle sue specialità.
A tutta la famiglia le più sentite condoglianze.
Loredana e Gabriele Bottassi
Ciao Fabio vederti a geo e geo era una festa mi mancherai tanto..
non ho parole fra 2 giorni è già un anno che Fabio non c’è più quando avevo saputo la sua scomparsa da internet mi era dispiaciuto tantissimo xchè era veramente una bella persona, spero solo che geo lo ricordano rip
È stata un’enorme perdita per Firenze e non solo…
Ho avuto occasione di rivedere i tv il personaggio retrodatato mi ricordo con grande soddisfazione le prime volte in TV da tele elba
Oggi purtroppo ho con mio grande rammarico ho riconstato la realtà della vita che non sempre ci è propizia abbiamo il papale papale insieme a isola d’Elba in cucina ricette e storie nella tradizione di Livorno e provincia il quaderno c’era una volta in cucina di Sassetta Piombino a tavola ecc ecc non ultimo l’arte di mangiare bene Artrusi.
Un rammarico ed un buon tutto a tutti “sburrita di baccalà con porri selvatici e immancabile nipitella” con il bianco torbo da procanico biancone
ansora (ansonica)
malvasia
Unico vero bianco DELL’ELBA
GRAZIE
Un saluto alla sua consorte
Grazie di aver lasciato il tuo pensiero qui. Un abbraccio
Fabio, ho accolto la notizia con
molto ritardo della tua dipartita,
esprimo il mio sentito e grande
rammarico per l’evento ai tuoi
familiari. Spero che lassù, dove
sei, riuscirai a sbalordire tutti
servendo loro uno dei tuoi
piatti fatti di cose semplici ma
immense. Riposa in pace.
Ciao Fabio spero di ritrovarti quando il tempo lo vorrà, tu incantatore della cucina semplice come i suoi ingredienti, qualche volta difficili da trovare ma libertà per tutti nel segno della genuinità, Toscana? ….io dico Italiana come la lingua di cui ci onoriamo. Un abbraccio seppur tardivo (non per Fabio) alla tua famiglia e amici-collaboratori.