Una delle più belle e importanti chiese di Firenze, vicinissima a piedi alla stazione ferroviaria principale, la Basilica di Santa Maria Novella, è stata recentemente restaurata, tornando alla sua bellezza originaria.
I lavori di costruzione della Basilica sono cominciati nel 1278 per volontà dei frati domenicani poiché i Frati Agostiniani possedevano la chiesa di Santo Spirito e quelli Francescani la chiesa di Santa Croce.
Nel 1350 circa la chiesa era ormai completata; ciò che ancora andava costruito era la facciata. Leon Battista Alberti costruì dunque la facciata, adesso conosciuta e apprezzata ovunque nel mondo, donando alla chiesa, che fino a quel momento era stata costruita in stile gotico, un tocco di “romanico toscano”.
I colori predominanti della facciata sono marmo bianco, nero e verde.
Diversi simboli inoltre tengono viva la memoria di coloro che hanno finanziato i lavori per la costruzione della Basilica.
Basilica di Santa Maria Novella: misurazioni astronomiche sulla facciata della Basilica
La facciata della Basilica veniva utilizzata per fare misurazioni astronomiche. Sulla facciata, infatti, c’è un vero e proprio quadrante astronomico la cui funzione è calcolare l’inclinazione dell’asse terrestre e l’altezza del sole in ogni periodo dell’anno. Esso, inoltre, è in grado di segnare le ore in tutti i sistemi orari che venivano usati a quei tempi.
A costruire il quadrante fu Egnazio Danti, che seguì le indicazioni di Tolomeo, suo inventore. In molti si domandano come mai Danti decise di riportare sul quadrante non solo il sistema orario in uso a Firenze, ma proprio tutti quelli che esistevano allora.
Egli voleva favorire la diffusione del sapere, in cui credeva con tutte le sue forze, e per far sì che il sapere fosse a disposizione di tutti, inserì tutti i sistemi orari in uso. L’11 marzo 1574, equinozio di primavera, tutti gli strumenti di misurazione astronomica furono posti sulla facciata della Basilica.
Era evidente, ormai, che il giorno dell’equinozio non era più il 21 marzo; nel corso dei secoli, infatti, uno scarto di tempo aveva fatto sì che l’equinozio ormai cadesse con dieci giorni d’anticipo, l’11 di marzo, appunto.
Utilizzando i suoi strumenti, Egnazio riuscì a fare un calcolo preciso dell’anno tropico, sbagliando di soli 38 secondi, e confermando a tutti che era necessario avere un calendario.
Al lato della porta, osservando con attenzione, noterete un’armilla e una meridiana. La meridiana è formata da tre grandi gnomi che venivano utilizzati per il calcolo dell’ora durante le diverse fasi del giorno come l’alba, il mezzogiorno e la mezzanotte. L’armilla, invece, è costituita da due cerchi metallici graduati, utilizzati per stabilire i giorni dell’equinozio e del solstizio.
Santa Maria Novella e il fregio marmoreo e altre curiosità
Osservando bene il fregio marmoreo della trabeazione, noterete delle decorazioni di navi con le vele rigonfie e le funi sciolte.
La facciata di Santa Maria Novella fu finanziata da una famiglia di mercanti, i Rucellai, e quello è il loro simbolo. Osservando l’architrave superiore, vi si troverà il loro nome immortalato, con una scritta in latino che può essere tradotta in: “Giovanni Rucellai, figlio di Paolo, anno 1470″.
Gli elementi che vanno a comporre la facciata della Basilica sono asimmetrici, anche se in maniera appena percettibile. Il motivo di tale asimmetria non è ben chiaro; può trattarsi d’imprecisioni durante i lavori oppure del tentativo dell’architetto Alberti di donare armonia a una costruzione che non rispettava i rapporti modulari.
Nel 1400 la piazza della stazione di Santa Maria Novella erano il luogo in cui si trovavano gli orti del convento domenicano.
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Perché visitare la Basilica di Santa Maria Novella?
Vale la pena visitare questa Basilica anche solo per vedere con i propri occhi tutte le curiosità appena menzionate! Se ciò non fosse abbastanza, tuttavia, vi basti sapere che essa custodisce capolavori come l’Affresco della Trinità di Masaccio, il crocifisso di Giotto, il crocifisso di Giambologna.
Acquistando il biglietto è possibile visitare, oltre alla Basilica di Santa Maria Novella, gli ambienti domenicani, i chiostri e il Chiostro verde, contenente meraviglie come gli affreschi di Paolo Uccello, il Cappellone degli Spagnoli e la Cappella con gli affreschi di Bonaiuto.