Jenny Saville: l’artista vivente più quotata al mondo a Firenze in una mostra diffusa

Jenny Saville: l'artista vivente più quotata al mondo a Firenze in una mostra diffusa

L’artista donna vivente più quotata al mondo, Jenny Saville, è la protagonista di un mastodontico allestimento.

La Saville è a Firenze con una mostra diffusa: dal 30 settembre e per tutto l’inverno la città di Firenze accoglierà una delle artiste viventi più importanti al mondo, Jenny Saville, in una mostra che si dispiegherà in cinque musei della città.

Un progetto espositivo incredibile di grandi dimensioni, promosso dal comune di Firenze e curato dal direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti, il quale ha voluto mettere in evidenza la correlazione fra i dipinti e disegni dell’artista inglese e le opere dei maestri del Rinascimento italiano.

Il cuore della mostra sarà proprio al Museo Novecento, che accoglie circa un centinaio di opere nelle sale principali interamente dedicate, mentre negli spazi di Museo di Palazzo Vecchio, Museo dell’Opera del Duomo, Museo degli Innocenti e Museo di Casa Buonarroti i lavori dell’artista verranno allestiti in dialogo con i capolavori dei maestri italiani.

Biografia dell’artista

Parte della famigerata mostra Sensation del 1997 alla Royal Academy of Arts di Londra, crea enormi tele che si concentrano sui corpi in modo inflessibile: è nata il 7 maggio 1970 a Cambridge. 

Paragonando la fisicità della pittura al sentimento e all’aspetto della pelle, costruisce immagini a volte orribili dell’identità contemporanea.
Raccogliendo materiale da libri di testo di patologia, manuali di chirurgia plastica, cronache di lesioni e ustioni e pubblicazioni simili, spesso aggiunge una prospettiva osservativa al suo lavoro partecipando a dimostrazioni chirurgiche e visitando macellerie.

Come mostrato in Stare, 2004-5, queste fonti sono i punti di partenza per l’uso aggressivo di Saville di scala, pennellata, tratti larghi e trame che estendono lunghe tradizioni figurative nella pittura e adattano inventivamente il mezzo per le meditazioni sulla vittimizzazione, il trauma e la malattia.

Attinge molto dalla storia della pittura, in particolare dagli artisti noti per spingere la figura umana ai suoi limiti di stress e decomposizione.

Cita il virtuosismo tonale di Diego Velázquez, i dipinti delle carcasse di Chaim Soutine e Rembrandt e l’idea di Willem de Kooning che “La carne era la ragione per cui è stata inventata la pittura ad olio” come influenze chiave.

I critici aggiungono anche un elenco di pittori britannici, tra cui Francis Bacon, Frank Auerbach e Lucian Freud, come importanti precursori e ispirazioni per il lavoro dell’artista inglese.
Ciò che sembra separare la pittrice dalle sue influenze, tuttavia, è la sua dipendenza da messaggi sociali concettuali e critici anziché dall’espressione soggettiva.

Jenny Saville Le sue Opere

L’artista è spesso accreditata per aver reinventato la pittura di figura per l’arte contemporanea, oltre a aver dato origine a un nuovo e stimolante modo di dipingere il nudo femminile.
Saville fa parte della generazione di artisti britannici guidati dal concetto che sono diventati maggiorenni nel 1990, gli YBA, ma a differenza dei suoi contemporanei, gli interessi primari dell’artista sono la pittura e la figurazione.

Sia nei suoi dipinti ad olio di corpi carnosi, sia nei disegni a carboncino di figure stratificate e sovrapposte, così combina figurazione e astrazione per creare immagini dirette e non idealizzate della forma umana.

Attingendo a precedenti della storia dell’arte, presenta corpi (spesso danneggiati, fossette o alterati) che parlano al nostro momento contemporaneo.

Artista prolifica, è una delle pittrici più importanti che lavorano oggi

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Realizzazioni della Saville

  • Fin dall’inizio della sua carriera, la pittrice si è impegnata in un’intensa esplorazione del corpo e della sua rappresentazione.
    Prende in prestito le convenzioni da una lunga tradizione nella pittura di figura, sia in pose prese in prestito dai dipinti di Madonna con Bambino di Leonardo da Vinci, l’uso di una tavolozza di colori che ricorda Peter Paul Rubens, o il dipinto gestuale di Willem de Kooning nella sua serie Donna. 
    Si appropria di queste tecniche associate ai maestri maschi per mostrare il proprio punto di vista come donna.
  • Pittrice di carne con tutti i suoi segni, imperfezioni e pieghe, la pittrice è meglio conosciuta per i suoi dipinti su larga scala di imponenti nudi femminili carnosi su uno sfondo bianco.
    Queste figure rappresentano il desiderio dell’artista di affrontare questioni tabù sulla maternità, la chirurgia plastica, la dieta, l’esercizio fisico e la rappresentazione delle donne nell’arte e nella cultura popolare, temi che per lo più mancavano nella storia dei dipinti, compresi i dipinti di donne.
  • Utilizza il prolifico tema storico dell’arte del nudo femminile e lo capovolge. Dove i dipinti del nudo femminile tendono ad essere di piccole dimensioni, centrati nella cornice, sdraiati in modo docile e con una pelle estremamente liscia e piatta e bellissimi tratti incontaminati; i suoi dipinti sono enormi con strati di vernice spessa, superfici contuse, capelli e figure che sembrano cercare di sfuggire al piano dell’immagine.
  • Il nudo femminile è tradizionalmente dipinto dagli uomini per altri uomini da guardare. Lìartista sfida questa dinamica dipingendo spesso se stessa, spesso nuda – diventando artista e modella dell’artista, e rivendicando così l’agenzia come soggetto e autore del suo lavoro. I dipinti di Saville del suo stesso corpo nudo che sovrastano uno spettatore. Minacciano lo status quo dell’artista vestito, maschio e modello di donna nuda così centrale per i dipinti storici dell’arte di nudi.
  • Nel suo lavoro successivo, presta meno attenzione agli strati di vernice accumulati che caratterizzano i suoi primi dipinti a favore delle linee disegnate (in carbone) che consentono la sovrapposizione di più figure al fine di evocare il movimento, la memoria e il tempo.
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