La Toscana a gennaio è un incanto che offre borghi incantevoli ma anche splendide settimane bianche per gli amanti dello sci e non.
Dove andare a Gennaio in Toscana: per gli appassionati di sci
Se sei un appassionato di sci, segnati queste località toscane perfette per chi ama praticare questo sport.
A Casone di Profecchia sarai in un paesaggio da cartolina incastonato fra le Alpi toscane, dell’Appennino e Apuane.
L’hotel-ristorante il Casone gestisce gli impianti e, grazie alle piste larghe e con poca pendenza, questo è il posto perfetto per imparare a sciare. Se sei appassionato di sci di fondo, Casone di Profecchia fa al caso tuo.
Il Monte Amiata, invece, è una delle località sciistiche più conosciute della Toscana. Si tratta di un monte-vulcano dalle grandi dimensioni che conta oltre 12km di piste e più di 8 impianti. Il panorama non lascia certo a desiderare, perché dalle vette potrai ammirare la Maremma e perfino il mar Tirreno.
Spostandoci nelle Alpi Apuane, a Careggine, ubicato in Garfagnana, troviamo tre località sciistiche: Vianova (con un campo scuola), Monte La Cima (con tre piste) e Formica (con piste per lo sci alpino e due skilift). Molto conosciute anche le piste dell’Abetone, in provincia di Pistoia, che offre gli impianti migliori dell’Appennino.
50 km di piste per 17 impianti di risalita e una cabinovia che porta fino a Monte Gomito per poi tornare a valle su piste lunghe e complesse.
Questa località è spesso scelta dagli appassionati di freeride. Per concludere troviamo Zun Zeri – Passo due Santi, una zona della lunigiana che confina con la Toscana, l’Emilia Romagna e la Liguria.
Qui troverai 8km di piste e due impianti, nonché uno snowpark. La zona è adatta se hai bambini con te.
Quest’area inoltre è ben attrezzata per persone con disabilità.
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A gennaio a Cutigliano
Se ami la montagna ma preferisci le passeggiate alle piste, segnati il nome di questo grazioso borgo toscano, che si trova nella Montagna Pistoiese.
Una volta arrivato, ti sembrerà di essere tornato al Medioevo. Camminando fra le vie del centro storico, infatti, avrai l’impressione che il tempo si sia fermato a qualche secolo fa.
E se in famiglia hai qualche appassionato di sport invernali, Cutigliano renderà felici entrambi per chi si trova a poca distanza dal comprensorio sciistico della Doganaccia.
Santa Fiora
Sul versante grossetano del Monte Amiata si trova Santa Fiora, un borgo il cui nome origina dal fiume le cui sorgenti potrai ammirare.
Recati nella piccola cappella dal pavimento di vetro e guarda in basso per rimanere senza fiato.
Le acque del Fiume sono visionabili anche nella Pescheria, oppure recati alla Pieve delle Sante Flora e Lucilla dove potrai ammirare una meravigliosa collezione di terracotte che appartiene ad Andrea Della Robbia.
Dove andare a gennaio: Bagnone
Il borgo di Bagnone si trova in Lunigiana e, se ti piacciono le leggende territoriali, questo posto fa al caso tuo. Si narra che a Bagnone si trovi un singolare portafortuna, un giglio fiorentino che potrai trovare inciso sulle colonne dei portici medievali, la cui funzione sarebbe proprio quella di garantire buona sorte e prosperità.
Qualche anno fa un abitante del borgo ha avuto una grossa vincita al Superenalotto e da allora ancora più persone credono che il portafortuna funzioni davvero!
Per togliere ogni dubbio, dai una strofinata al famoso giglio portafortuna e poi, se ti piacciono gli sport invernali, concediti qualche ora di sano divertimento al vicino Zum Zeri, dove troverai piste da sci che si snodano per diversi chilometri e, quando avrai voglia di una pausa, potrai fermarti e goderti una vista meravigliosa.
Castiglione di Garfagnana
Nel borgo fortificato di Castiglione di Garfagnana è possibile visitare meraviglie come La Rocca, la chiesa di San Michele, la cinta muraria e il Castello del Leone.
Il panorama, poi, è davvero mozzafiato, ed è consigliabile recarsi al Baluardo della Torricella per una vista unica sulle Alpi Apuane e sull’Appennino.
Se ti piace sciare, le piste del Casone di Profecchia sono vicinissime. Lì troverai anche dei sentieri pensati appositamente per gli appassionati dello sci nordico, che si snodano fra meravigliosi boschi.
Dove andare a Gennaio: Abbadia San Salvatore
Nato come borgo medievale e divenuto in seguito centro minerario, la meraviglia di Abbadia San Salvatore è evidente nella sua Abbazia nonché nelle tipiche stradine del centro e nei panorami mozzafiato che offre sulla Val d’Orcia.
Nonostante essere un piccolo luogo della via Francigena e nonostante non abbia mai conquistato le alte vette della fama, come molte località vicine della provincia di Siena, Abbadia offre al turista innumerevoli posti da visitare e diversi tipi di escursioni da praticare, trovandosi così alle pendici della montagna.
Il centro storico del paese, quello che badenghi chiamano semplicemente “paese vecchio”, si è sviluppato intorno alle numerose chiese presenti e mantiene ancora oggi molte caratteristiche originali.
Cosa vedere ad Abbadia?
- L’Abbazia: risalente all’anno 1035, situata al centro del paese, è stata per tanto tempo il fulcro di un grande potere esercitato dai monaci sul territorio.
E’ l’edificio sacro che dà il nome al comune di Abbadia San Salvatore e, grazie anche al ruolo di grande prestigio di cui godeva, possedeva notevoli tesori di oro e argenteria. La maggior parte dei reperti sopravvissuti sono collocati nel moderno museo allestito nell’ala est.
Tra i reperti di maggior valore ricordiamo: il Cofanetto Scoto-Irlandese: è un reliquiario rettangolare di piccole dimensioni. Reliquiari simili si trovano soltanto in Irlanda ed in Scozia ma quello presente nell’Abbazia ha una ornatura metallica che ne fa un pezzo unico, datato alla metà del secolo VIII.
Una Copia della Bibbia Amiatina: da un esemplare proveniente dal monastero di Vivarium in Calabria due abati fecero eseguire tre copie di cui la Bibbia Amiatina è la sola superstite. La Casula di San Marco papa: la casula riccamente decorata viene attribuita al santo patrono e il Reliquiario di San Marco Papa: eseguito nel 1381 in bronzo dorato e al suo interno è custodito il capo del santo. - Parco Museo Minerario Abbadia San Salvatore Monte Amiata:
una ex miniera dove fino al 1972 si estraeva il cinabro per ricavarne mercurio. Oggi si può scendere nelle viscere della terra e visitare le gallerie, accompagnati da un ex minatore che racconta quali erano le condizioni di vita e di lavoro sottoterra. Un’esperienza davvero unica!
Un museo molto ben realizzato e pieno anche di installazioni multimediali che spiegano la vita della miniera sotto vari punti di vista, da quelli scientifici a quelli storici fino alle lotte sindacali. Bellissimo il piccolo giro nelle galleria della miniera su un trenino elettrico simile a quello dei minatori. Ci sono officine, sale di produzione, abitazioni, in parte visitabili. Consigliato soprattutto con i bambini.
Cose da fare quando siete ad Abbadia San Salvatore – Dove andare a Gennaio: BAGNI SAN FILIPPO
- Escursioni sul Monte Amiata: salire sulla vetta del Monte Amiata, la grande montagna madre in primavera e in estate sarà bellissimo passeggiare per i sentieri di trekking o fare un’escursione in bicicletta, in autunno potrete ammirare i mille colori cangianti delle foglie mentre d’inverno potrete ciaspolare sulla neve fino alla cima, da cui si gode un panorama indimenticabile.
- Assaggiare la Torta Ricciolina: la torta di pastafrolla farcita di crema al cioccolato, nocciole e meringa.
- Rilassarsi alle Terme Pubbliche dei Bagni San Filippo: ci troviamo a meno di 10 chilometri da Abbadia, in queste terme naturali a cielo aperto, alimentate da acque iper-termali alla temperatura di 48°, che posseggono proprietà analgesiche, antinfiammatorie e miorilassanti sulle articolazioni, oltre che fluidificanti sulle mucose.
Qui si può gratuitamente usufruire, presso la Cascata della Balena Bianca, di bagni termali liberi nel fiume o anche in piccole vasche calcaree costruite artificialmente e poi cementificate dallo stesso scorrere dell’acqua. - Spettacolare la formazione della stupefacente “Balena Bianca”, l’enorme formazione calcarea che si è formata a partire dagli anni ‘60 del Novecento, quando le acque di scarico dello stabilimento, ricche di calcio, un tempo rilasciate più a valle, vennero indirizzate nell’ attuale posizione. Il suo nome deriva dalla sua massiccia conformazione che la fa assomigliare al minaccioso cetaceo Moby Dick narrato da Melville nel suo romanzo.
La frequentazione in epoca storica di queste acque è molto lunga: è testimoniata già da ritrovamenti di rovine termali di epoca romana, ed è illustrata dalla preferenza accordata a questo centro di cura da personaggi illustri come Lorenzo il Magnifico. Il Machiavelli la menziona peraltro nella sua famosa opera la Mandragola.