La vendemmia fa parte del nostro immaginario collettivo e molti di noi sognano di viverla in prima persona.
La Toscana offre, anche quest’anno, la possibilità di prendere attivamente parte alla vendemmia e di conoscere più da vicino i segreti di questa tradizione grazie a varie cantine che rimangono aperte nei mesi di settembre e ottobre.
L’importanza della vendemmia in Toscana
Con il termine “vendemmia” intendiamo la raccolta dell’uva. Sembra che il termine provenga da una derivazione della parola vendémiaire, appartenente a una lingua conosciuta ai tempi del Medioevo.
Questa parola si riferiva a settembre, periodo che allora era collocabile all’interno del calendario francese, in cui le persone si dedicavano, appunto, alla raccolta dell’uva.
Gli italiani possono sostenere che il termine “vendemmia” derivi dal latino unendo i vocaboli “vinumo” (vino) e “demia” (prendere).
Se state pensando di visitare la Toscana a fine settembre o inizio ottobre, preparatevi perché avrete solo l’imbarazzo della scelta quando si tratta di b&b e agriturismi disponibili ad accogliere visitatori che vogliono dare un aiuto extra nel periodo della vendemmia. La raccolta dell’uva unisce gli italiani di ogni regione.
Tutti sanno che l’uva dev’essere raccolta prima che rinsecchisca e i vigneti più grandi adoperano una serie di controlli in loco per stabilire quando cominciare la vendemmia.
I vigneti di dimensioni inferiori, invece, combinano supposizioni con la disponibilità di amici e parenti ad aiutare.
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Come si svolge la vendemmia – Vendemmia 2021
L’uva non deve iniziare a fermentare prima che ogni cosa sia al suo posto. In una piccola azienda, l’uva raccolta viene disposta in cestini di vimini il cui contenuto viene successivamente svuotato in bidoni di plastica di dimensioni più grandi così da non rompere i chicchi che, se rotti, inizierebbero a fermentare prima del tempo.
La vendemmia di solito comincia al mattino presto, prima che scoppi il gran caldo che favorisce la fermentazione. Una volta dentro ai bidoni di plastica, quando è stata raggiunta la giusta quantità, l’uva viene percossa con un bastone di legno per romperne la buccia e dare il via alla fermentazione.
Molti di noi hanno nella mente l’immagine delle persone che schiacciano l’uva sotto i piedi, ma questo processo ormai non è più in uso perché è poco igienico.
Da non perdere assolutamente è il pranzo organizzato subito dopo la vendemmia, dove lavoratori, aiutanti, amici e parenti si siedono attorno alla tavola in un’atmosfera gioiosa di convivialità.
Vendemmia Toscana: Cantine Aperte
Se siete impazienti di mettervi alla prova e di vivere da protagonisti un’esperienza che vi permetterà di avere un ricordo indelebile della Toscana, della sua gente e dei suoi prodotti, segnatevi l’evento Cantine Aperte durante il quale varie cantine sparse per tutto il territorio toscano aprono le porte ai visitatori.
Cantine Aperte è l’evento enoturistico più importante d’Italia ed è forte di una storia che dura da ben trent’anni.
Non si tratta solamente di un evento, ma di una vera e propria filosofia sviluppatasi negli anni, che attira sempre più appassionati, curiosi e turisti di anno in anno. Il marchio si lega a vari appuntamenti durante l’anno, incluso la vendemmia.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione Movimento del Vino in Toscana, ente no-profit che raduna oltre cento fra le più importanti cantine toscane. Visitando il loro sito Internet potrete scoprire i loro programmi e le date disponibili per unirvi alle forze toscane che ogni anno si danno daffare durante la vendemmia, producendo vini di ottima qualità, e mantenendo vivi tradizione e convivialità.
Molti di questi programmi sono idonei anche per bambini e alcuni hanno eventi pensati appositamente per loro. Pensiamo ad esempio alla vendemmia che coinvolge l’intera famiglia o ancora la possibilità, per i più piccini, di pestare l’uva con i piedi e poi passiamo ad altre iniziative come il trekking, pranzi e cene della vendemmia, visite guidate dagli enologi e la preparazione del Vin Santo.
