Perché in Toscana ci sono tanti cipressi?

Perché in Toscana ci sono tanti cipressi?

Il paesaggio toscano è caratterizzato da numerosi cipressi. Fin dal tempo degli Etruschi venivano piantati per scopo ornamentale ai fini di utilizzarne il legno. In Toscana il cipresso ricopre un ruolo fondamentale nel territorio, legato al lavoro e alla vita dei cittadini. In questo articolo scopriremo l’ origine e il significato del cipresso in Toscana.

Cipressi in Toscana: Le origini

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Il cipresso è una pianta sempreverde con foglie simili e squame e piccole pigne a cono come frutti. Ne esistono più di 100 varietà, le più conosciute sono il Cipresso dell’Arizona , il Cipresso calvo e il cipresso del Kashmir.

Il cipresso, chiamato anche Cupressus sempervirens, nasce nel Mediterraneo Orientale, diffondendosi grazie agli Etruschi e i Romani in tutta l’ Italia centrale. Oltre il valore ornamentale era anche utilizzato per scopi sacri e religiosi. Nel ‘400 i nobili iniziarono ad usare il cipresso nei loro giardini, nelle strade e nei viali, in prossimità delle loro abitazioni. A volte esemplari isolati venivano piantati vicino a incroci, chiese e castelli come punto di riferimento per i viandanti.

Successivamente, per le sue caratteristiche quali resistenza e profumo di resina persistente, il legno di cipresso trovò impiego nella costruzione di mobili e infissi. Per questi motivi nel corso dei secoli questa pianta divenne simbolo distintivo del paesaggio toscano dalle colline al litorale. Dal tempo degli Etruschi il cipresso è sempre stato associato alla morte, mentre in Toscana ha assunto un significato di buon auspicio, tanto da essere piantato in occasione della nascita di un figlio.

Significato dei cipressi

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La sua forma verticale, slanciata verso il cielo sembrerebbe creare un collegamento tra cielo e terra, per questo motivo ricopre un duplice significato di vita e di morte. Per i Persiani, vista la chioma a forma di fiamma, era simbolo di vita e immortalità, per i Greci e per i Romani la chioma protratta in alto ne faceva un simbolo di morte, infatti veniva piantato presso i cimiteri e i luoghi di culto. In Toscana viene considerato un albero di vita piantato non solo presso i cimiteri ma anche chiese, santuari ed edicole.

Vista la sua longevità Il cipresso viene usato per delimitare strade, vie, confini, incroci e chiese. Ricopre un ruolo importante nel paesaggio ed è usanza piantare due cipressi all’ ingresso delle abitazioni. In agricoltura è utilizzato per separare file di frutteti e per sostenere la vite. Piccoli cipressi vengono piantati nei campi per scacciare gli uccelli. Nell’ antichità quando nasceva un figlio veniva piantato un cipresso davanti casa, riprendendo la cultura dei romani. Ancora oggi vengono piantati cipressi lungo viali d’ accesso e case coloniche.

Il cipresso ha un grande capacità di adattamento in terreni aridi e sterili, per questo motivo in Toscana è spesso utilizzato per rimboscamenti di tipo protettivo. Il suo legno robusto, duraturo ed elegante è molto utilizzato in lavori di falegnameria.

I cipressi di San Quirico d’Orcia

A San Quirico d’Orcia ci sono due boschetti di cipressini, uno di forma romboidale e l’altro a forma di semicerchi. Si trovano  in località “i Triboli” è sono una vera e propria attrazione turistica.

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