Un simbolo di Firenze tra storia e leggenda che compare anche in altri luoghi
Firenze l’è piccina (come dice Leonardo Pieraccioni) eppure è una città ricca di storia e misteri: nasconde tra le sue meraviglie architettoniche e artistiche segreti affascinanti, spesso celati agli occhi dei più. Uno di questi è legato alla figura della “Berta”, una testa di donna in marmo che sporge dal Campanile della Chiesa di Santa Maria Maggiore, ed è un simbolo iconico della città.
Ma chi è Berta? E perché si trova proprio lì, a dominare Firenze dall’alto?
La storia della “Berta” è avvolta nel mistero, con diverse leggende che si intrecciano e si confondono nel tempo. La più diffusa narra di una donna di nome Berta, legata alla potente famiglia Donati, una delle più influenti di Firenze nel periodo medievale.
Si racconta che Berta fosse una donna di straordinaria bellezza, ma anche di carattere forte e indipendente, tanto da sfidare le convenzioni sociali dell’epoca.

Le leggende sulla “Berta”
Una delle leggende più suggestive lega la “Berta” a una storia d’amore e di gelosia: si narra che Berta fosse innamorata di un giovane di umili origini, un amore ostacolato dalla sua famiglia che, per motivi di prestigio e convenienza, aveva combinato per lei un matrimonio con un ricco aristocratico. Berta, disperata per l’impossibilità di vivere il suo amore, avrebbe trovato rifugio nel Campanile della Chiesa di Santa Maria Maggiore, dove sarebbe rimasta nascosta per il resto della sua vita, diventando così un simbolo di ribellione e di amore impossibile.
Un’altra leggenda, invece, collega la “Berta” a un evento storico realmente accaduto: l’incendio del 1304 che distrusse gran parte di Firenze. Si racconta che Berta, in quel tragico momento, si trovava sul Campanile per ammirare lo spettacolo della città in fiamme, la sua figura, immobile e impassibile di fronte alla catastrofe, sarebbe diventata un simbolo di coraggio e di resilienza, un monito a non arrendersi di fronte alle avversità.
Il legame con la famiglia Donati
Al di là delle leggende, la figura della “Berta” è strettamente legata alla famiglia Donati, una delle più potenti e influenti di Firenze nel periodo medievale: i Donati, noti per la loro ambizione e il loro spirito di fazione, furono protagonisti di numerose lotte intestine che segnarono la storia della città. La “Berta”, con la sua presenza enigmatica sul Campanile, sarebbe un simbolo del potere e della grandezza di questa famiglia, ma anche delle sue contraddizioni e dei suoi drammi.
Un simbolo di Firenze
Nel corso dei secoli, la “Berta” è diventata un vero e proprio simbolo di Firenze, tanto da essere raffigurata in numerose opere d’arte e da essere citata in diverse opere letterarie. La sua immagine, misteriosa e affascinante, continua ad affascinare i fiorentini e i turisti che visitano la città, ricordando loro la ricchezza storica e culturale di Firenze e i suoi segreti ancora da scoprire.
Dove si trova una raffigurazione della “Berta”
Leggenda di Cecco d’Ascoli
Una delle leggende più diffuse narra che la “Berta” sia il volto pietrificato di una donna che, nel 1327, avrebbe negato un sorso d’acqua a Cecco d’Ascoli, scienziato e umanista condannato al rogo per eresia. La donna sarebbe stata maledetta e trasformata in pietra per la sua crudeltà.
Altre leggende suggeriscono che la “Berta” possa essere il volto di una fruttivendola che donò una campana alla chiesa, oppure un elemento decorativo con un significato simbolico legato alla storia della chiesa.
Conosciuta anche come La “Berta” di via de’ Cerretani, rappresenta un altro esempio di come le leggende e i misteri si intreccino nella storia di Firenze, arricchendo il patrimonio culturale e folkloristico della città.
Oltre alla testa in marmo che sporge dal Campanile, una raffigurazione della “Berta” si trova anche in un affresco del Palazzo Vecchio, realizzato da Giovanni Stradano nel XVI secolo. In questo affresco, la “Berta” è raffigurata insieme ad altre figure simboliche della storia fiorentina, a testimonianza del suo ruolo di figura iconica della città.

La “Berta” è molto più di una semplice testa di donna scolpita nel marmo, è un simbolo di Firenze, della sua storia, delle sue leggende e dei suoi misteri. L’origine e la funzione precisa del volto in pietra non sono chiare: potrebbe essere un elemento architettonico con un significato simbolico, oppure una raffigurazione legata a una leggenda o a un evento storico.
La sua figura, enigmatica e affascinante, continua ad alimentare la curiosità e la fantasia di chi la osserva, invitando a scoprire i segreti nascosti dietro la sua storia.