Gli ultimi giorni di gennaio sono conosciuti come “giorni della merla” o “giorni del merlo” in Italia, denotando i giorni più freddi dell’anno.
Ci sono numerose versioni della leggenda dietro di essa, e qui ne riportiamo solo due…
I giorni della merla Storia Uno
Molto, molto tempo fa a Milano c’è stato un inverno molto duro e la neve ha coperto tutta la città. Sotto la grondaia di un edificio c’era un nido di una famiglia di merli (le merle), che a quel tempo aveva piume bianche come la neve. Oltre ai genitori, c’erano tre uccellini. La piccola famiglia soffriva il freddo e faticava a trovare qualcosa da mangiare, e anche le poche briciole che trovavano erano immediatamente coperte di neve.
Dopo un po ‘, il padre decise che avrebbero dovuto spostare il nido più vicino al camino, in modo da poter cercare cibo più lontano dal nido, dove non c’era neve. La madre e gli uccellini rimasero nel nido tutto il giorno per stare al caldo, ma presto furono coperti dal fumo del camino.
Dopo tre giorni, il padre tornò al nido e non fu quasi in grado di riconoscere la sua famiglia, poiché il fumo nero del camino aveva cambiato tutte le loro piume da bianche a nere.
Fortunatamente, da quel giorno in poi, l’inverno divenne meno rigido e i merli furono in grado di trovare abbastanza cibo per arrivare alla primavera.
Da quel giorno, però, tutti i merli nascono con piume nere e gli ultimi tre giorni di gennaio sono conosciuti come i tre giorni del merlo.
Dante Alighieri, nella sua Divina Commedia , cita i giorni della merla, facendo dire, nel XIII canto del Purgatorio, all’anima di Sapia “Omai più non ti temo! / come fè ‘l merlo per poca bonaccia”.
I giorni della merla Storia Due
Una leggenda italiana dice che gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30, 31) sono i giorni più freddi dell’inverno, grazie alle azioni di un uccello femmina del merlo, la merla appunto.
La storia racconta che un uccello con piume bianche ebbe una faida con gennaio, poiché il tempo era così freddo, ed era difficile per l’uccello trovare cibo nella neve. Tuttavia, l’astuto uccello ha accumulato cibo a dicembre, e poi non ha dovuto avventurarsi fuori durante gennaio.
Guarda caso, a quei tempi, gennaio forse aveva solo 28 giorni. L’uccello pensò di aver superato in astuzia Gennaio conservando il cibo e se ne vantò.
Gennaio non è stato divertito da questo, e ha chiesto di prendere in prestito 3 giorni da febbraio. Poi, per fare dispetto all’uccello, gennaio ha reso questi 3 giorni in più nel suo mese i giorni più freddi e brutali del mese.
Il povero uccello si rifugiò in un camino per 3 giorni, e quando emerse il 1 ° febbraio, le sue bellissime piume bianche erano diventate nere, che rimangono fino ad oggi.